Una spiaggia romana che sembra un film, con una storia da film, e tra pochi giorni tornerà a pieno regime. Infatti i lavori fervono al Zeta Beach by Zagaia, l’iconico chiosco di Capocotta dove a metà luglio finalmente, fissato l’ultimo chiodo, si tornerà a mangiare le abbondanti porzioni di spaghetti con le vongole cotti a puntino (al momento c’è solo servizio spiaggia e bar). Mentre i cocktail mojito in decine di varianti e i calici di vino bianco ghiacciato tintinnano (la scorsa estate qui ha brindato anche Ilary Blasi), i piedi sono immersi nella sabbia della spiaggia di Roma a sud di Ostia che un tempo era parte della tenuta presidenziale di Castelporziano (ancora oggi visitabile, grazie alle iniziative del Quirinale: https://palazzo.quirinale.it/

Ad accomunare questo pezzetto di litorale ci sono le dune della macchia mediterranea a incorniciare l’ampia spiaggia e il tramonto che, in ogni stagione dell’anno, vede il sole calare a picco nel mare e regalare colori del cielo nei decenni amati dai tanti artisti e poeti. Il mito di Capocotta inizia negli anni Settanta, quando la spiaggia non era accessibile ma un buco nella recinzione permetteva di godere del mare e di un chiosco abusivo, il primo Dar Zagaia appunto, aperto dalla famiglia Vichi, da Gaspare, ex figurante di Cinecittà, comparsa prediletta da Sergio Leone e soprannominato “Zagaja” per la sua balbuzie.
Poi negli anni Ottanta sorge un vero e proprio veliero, cioè un iconico capanno noto come Battello ubriaco, scenario di serate uniche e di libertà, anche sessuale. Su Facebook, la pagina “Il magico battello ubriaco di Capocotta a Roma” raccoglie ricordi e testimonianze, mentre la community “I love Capocotta” è ormai il riferimento per restare aggiornati sulle iniziative della spiaggia, tra cui le speciali sessioni di yoga al tramonto con il maestro Massimo Olivieri. Occhio anche ai programmi del circolo Legambiente Litorale Romano, che qui organizza mattinate dedicate alle tartarughe marine.

Ma andiamo con ordine, da sud (dove arriva chi prende la via Pontina) a nord (direzione per chi viene dalla via Cristoforo Colombo), perché a Capocotta ogni chiosco ha il suo pubblico. Se all’inizio di Torvaianica il Marine Village è un stabilimento curato in ogni dettaglio dove si mangia molto bene (imperdibile l’aperitivo con pizza e fritture di pesce), è dal Mecs in poi che si respira la vera aria di Capocotta, perchè gli accessi al mare diventano affascinanti passerelle in legno immerse nel verde e spariscono le file di ombrelloni: infatti è tutta spiaggia libera, il servizio di noleggio lettini e ombrelloni è solo su richiesta, altrimenti ci si accomoda dove si vuole. Perfetto per i ragazzi di tutte le età, il Mecs lascia il passo pochi metri dopo al Porto di Enea, uno dei pochi aperti tutto l’anno, finanche a Capodanno. Qui una accogliente famiglia di origini marocchine prepara cucina espressa di mare, tra cui la loro celebre pasta all’astice.

Dallo stesso accesso, ma poco più a nord, ecco l’Oasi naturista, riferimento per chi ama prendere il sole senza costume. E’ un pezzo di storia della comunità, basti pensare che nel 2000 proprio questo pezzo di spiaggia fu riconosciuto come la prima oasi naturista autorizzata d’Italia e ancora oggi accoglie appassionati di tutte le età. Poco più a nord, il tratto di spiaggia libera prima e dopo del Zeta Beach by Zagaia (amato anche dalla comunità trans) è dove si ritrova la comunità Lgbtqi+ romana, mentre il chiosco successivo è il Mediterranea, dove molti degli avventori gay hanno gli addominali più in vista e i pettorali un po’ più gonfi rispetto a qualche metro prima e dove le famiglie si godono la cucina servita con la formula self, in curati piatti e posate compostabili. L’ultimo chiosco, che un tempo era il Zagaia, oggi è molto familiare, come lo sono anche gli otto “cancelli” che arrivano fino ad Ostia, altrettanti accessi con parcheggio.
Nota a margine: la litoranea ha un numero di parcheggi limitato (motivo per cui la spiaggia non si affolla mai all’inverosimile, nemmeno nelle domeniche di luglio), quindi per non trasformare la giornata a Capocotta in un inferno, o si viene molto presto oppure molto tardi, nel pomeriggio, o ancora si utilizzano i mezzi pubblici: d’estate il bus che collega questo tratto di spiaggia alla linea ferroviaria Roma-Lidoe al centro abitato di Campo Ascolanoè salvifico.