Lavash: il pane armeno tra tradizione e semplicità

Si scrive pane, si legge lavash.E’ il pane tradizionale armeno, un elemento fondamentale della cultura gastronomica del Paese. Sottile, elastico e fragrante, accompagna numerosi piatti e viene spesso utilizzato per avvolgere carne, formaggi o verdure.

La preparazione del lavash segue una ricetta antica, tramandata di generazione in generazione. Gli ingredienti base sono semplici: farina di grano, acqua, sale, lievito naturale o, in alcune varianti, senza lievito.

L’impasto viene lavorato fino a ottenere una consistenza elastica, poi suddiviso in palline che vengono stese in sfoglie sottilissime prima con un mattarello e poi allargate con le mani in un gioco quasi da prestigiatore dalle donne armene con una professionalità incredibile, frutto di secoli di tradizione. Poi la sfoglia, di forma rettangolare o ovale, viene stesa su un cuscino e bagnata leggermente per farla aderire alle pareti del forno. 

Ed ecco uno degli aspetti più affascinanti del lavash: il metodo di cottura. Le sfoglie di pane vengono cotte in un forno in terracotta interrato dove sul fondo braci incandescenti emanano calore. Le sfoglie di lavash vengono incollate alle pareti roventi del forno, e grazie al calore sono pronte in meno di un minuto.

Appena sfornato il lavash è morbido ed elastico, perfetto per essere arrotolato o utilizzato come base per piatti tradizionali. Se lasciato all’aria, invece, si asciuga rapidamente diventando croccante e friabile. Così può essere conservato più a lungo e riutilizzato in seguito, semplicemente spruzzandolo con acqua per ridargli morbidezza. Infatti, una delle peculiarità del lavash è la sua lunga conservazione. Secco può durare fino a diversi mesi, mantenendo intatte le sue proprietà nutritive.

Il lavash non è solo un alimento, ma un vero e proprio simbolo della cultura armena. Nel 2014, l’UNESCO, riconoscendo il suo valore storico e sociale, lo ha inserito nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

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