L’iberico pan con tomate incontra la mozzarella di bufala, il polpo piastrato è esaltato dalla paprica e la tartare di manzo è impreziosita dalla salsa aioli: sono le tre tapas di ispirazione spagnola – da abbinare ad altrettanti cocktail a tema – con cui il ristorante Divinity terracedel Pantheon Iconic Rome Hotel celebra la mostra “Picasso lo straniero”, dedicata al maestro dell’arte del Novecento originario di Malaga, in corso al vicino Palazzo Cipolla fino a fine giugno.

E allora, con la primavera, a Roma si può fare il giro del mondo spostandosi di pochi metri, grazie alle terrazze panoramiche di ristoranti, alberghi e musei, dove gustare piatti che evocano cucine dei cinque continenti. In zona Tridente, l’hotel Valadier ha infatti inaugurato il Moon asian bar, dove la cucina resta aperta fino a tardi (una carta ad hoc è dedicata ai gyoza di mezzanotte, anche di carne wagyu) e da cui contemplare l’obelisco di piazza del Popolo gustando specialità come l’uramaki con gambero in tempura e gel di rum e menta.
Ha aperto in inverno, ma sta dando il meglio di sé con le belle giornate romane, invece, Materia Terrazza Macro, l’indirizzo sul tetto del museo di arte contemporanea di via Nizza che punta su piatti come il ceviche peruviano, rivisitato in chiave mediterranea, e la cheesecake basca, tipica del nord della Spagna, e dove non manca il brunche del weekend e un calendario serale di pianobar. Di proprietà spagnola ma di suggestione orientale è invece la Terrazza Mirador, lo spazio all’aperto dell’hotel Villa Agrippina Gran Melià, al Gianicolo, dove la riapertura del 23 maggio vede il ritorno della cucina giapponese della regione del Kobe, mentre le selezioni musicali sono ispirate alle isole baleari di Mallorca, Formentera, Menorca e Ibiza.

E se gli amanti del Sol Levante vanno sul sicuro anche con il collaudato Zuma, all’interno di Palazzo Fendi; intrecciano le tradizioni giapponese e brasiliana le colorate creazioni dello chef Olivier da Costa, di origini portoghesi, che, all’ultimo piano dell’hotel Anantara Palazzo Naiadi, in piazza della Repubblica, mette a punto una carta col giusto tocco di glamour per il ristorante Seen, da accompagnare con cocktail a base di mango o da iced coffee al caramello salato.
Il tipico panino cinese cotto al vapore, il bao, è poi farcito con pollo alla cacciatora ed è uno degli assaggi più apprezzati del menu del roof dell’hotel Edition, magari accompagnato da un mojito al sakè. Da Masa, invece, in cima all’hotel Major, lo chef Danilo Mancini esplora Mediterraneo e Medio Oriente selezionando materie prime italiane. Ecco così che il kebab, a base di francesine di pollo e vitello marinato, si gusta mentre si contemplano le architetture della basilica di Santa Maria Maggiore, ed è interpretato con spezie mediorientali, insalata israeliana e salsa di yogurt greco senape e coriandolo, per un menu etnico da apprezzare tutto l’anno.

Ha già dato il via alla stagione la terrazza in via dell’Umiltà firmata El Porteño, con vista sull’Altare della Patria e il Quirinale, che punta sulla collaborazione con gli omonimi ristoranti di cucina argentina, per proporre aperitivi a base di tapas come il gazpacho con burrata, a cura dello chef Matteo Torretta, e cocktail d’ispirazione americana come l’habana dulce, a base di rum cubano lavorato con la tecnica del fat wash, con cioccolato bianco, bitter alla vaniglia e liquore all’ananas. A seguire? Una cena vera e propria al ristorante al pianterreno dell’albergo Umiltà 36. D’oltreoceano è anche la proposta informale servita in cima all’hotel Chapter. Qui Hey Güey è l’insegna di tendenza dove il Messico è protagonista, a suon di tacos farciti con pesce, cavolo viola e avocado, oltre a irresistibili cocktail speziati.
Senza attraversare l’Oceano, ci si limita ad arrivare Oltralpe salendo all’ultimo piano di Casa Monti, la struttura del gruppo francese Leitmotiv che ha inaugurato il rooftop bar a tema “French Riviera”, omaggio alla Costa Azzurra incastonato tra le architetture immaginate dall’interior designer Laura Gonzalez, nel rione Monti. I piatti del menu invitano alla condivisione, mentre i tavolini blu sono arricchiti da cestini che traboccano di lavanda, richiamando i profumi e i colori della Provenza. Per la drink list ci si affida a Mark Supillo, con spirit prodotti in Francia e cocktail come, ad esempio, La Cannoise French 75, omaggio a Cannes, dove il gin Hendrick’s Oasium si sposa con vino rosé, acqua frizzante, succo di limone, sciroppo di rosmarino e, di nuovo, lavanda.